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Nel 1950 la Cooperativa Consumo Albatese ; ( che nel 1965 assumerà la denominazione Unione Cooperativa Comasca e nel 1974 quella attuale di Unione Circoli Cooperativi ) , organizzava a beneficio dei figli in età scolastica dei propri Soci , il campo solare estivo gratuito. A turno di giorni alterni , alle 9 del mattino , accompagnati dai maestri Tanzi o Cannavò coadiuvati da alcuni accompagnatori , si saliva verso la Baita Monte Goi . La giornata trascorreva in giochi e corse nel vasto spazio boschivo della Baita . Nel giocare non si aveva le esigenze create dal mondo tecnologico , bastava un bastone ed un cerchione di bicicletta per corrergli appresso dimostrando così la propria abilità facendolo rotolare evitando ostacoli , come pure il “darsela” , che consisteva nel rincorrere i compagni di gioco cercando di toccarne uno per passare la mano , diventando così un inseguito anziché un inseguitore . Ricordo anche il “circuito” , si costruiva nella terra o sabbia una pista , con tanto di salite , discese e curve , con delle biglie a turno con le dita si faceva rotolare la stessa cercando di non uscire dagli argini , pena il ritorno al punto di partenza , il più abile arrivava al traguardo con meno tiri di biglia , vincendo la gara . Ma il più in voga ed attuabile in qualsiasi situazione era il “Gioco delle figurine “ , che consisteva nel lanciare una figurina verso di un muro da una distanza di alcuni metri , chi arrivava più vicino alla parete si prendeva le figurine dei partecipanti , c’erano dei fuoriclasse che tramite presunti calcoli e modi di lancio riuscivano a mettere in bilico la figurina tra la parete del muro ed il piano della terra . Verso le 10 arrivava il motocarro ”Guzzi” con il fabbisogno per preparare il pranzo e vari rifornimenti , condotto da Pin Peverelli , a mo di aiuto , ai margini della strada lo incitavamo a salire , dato che la salita era ripida , il mezzo vecchiotto ed a pieno carico . A mezzogiorno si pranzava con pietanze cucinate da Laura che con l’aiuto di altre persone si impegnavano per tutto il periodo estivo a preparare i cibi ; come bevanda , con 15 lire ( in alternativa dell’ottima acqua del pozzo della baita ) si aveva una bibita del “gazusat Bianchi“ ( nota ditta locale di bevande gassate elaborate con proprie ricette , le più famose erano la “gassosa” la “spuma scura “ il “ chinotto” , che per molti anni hanno dissetato gli abitanti di Albate ) , ricordo ancora il sapore della “spuma scura” , sarà forse perché i palati degli anni 50 non erano ancora “addomesticati “ come gli attuali , fatto sta che a mio giudizio era favolosa . Dopo pranzo , sulle sedie a sdraio all’ombra dei pini e castani ci si riposava al canto delle cicale , sembravano un coro vocale con tanto di direttore d’orchestra che evidenzia gli assolo . Nel tardo pomeriggio si scendeva verso Albate per far ritorno a casa . |